Il sardo (nome nativo sardu o limba sarda in logudorese, lìngua sarda in campidanese) è una lingua appartenente al gruppo neolatino delle lingue indoeuropee.
È parlata nell’isola e Regione Autonoma della Sardegna, diffusamente ancor’oggi.
Classificata come lingua romanza occidentale e considerata da molti studiosi la più conservativa delle lingue derivanti dal latino, è costituita da un insieme di dialetti. Sebbene i termini di origine latina siano molti, il sardo affonda le sue radici nelle lingue parlate prima dell’invasione dell’isola da parte dei Romani, tanto che si evidenziano etimi fenici e sardiani in molti termini. Si possono individuare due varianti principali: campidanese e logudorese-nuorese.
S’hymnu sardu nationale, composto da Vittorio Angius e musicato da Giovanni Gonella nel 1843, originariamente in campidanese (ma ne esiste anche una versione logudorese), è stato il primo inno nazionale italiano (del Regno d’Italia e, prima di allora, del Regno di Sardegna, unitamente alla Marcia Reale), rimasto in vigore fino al 12 ottobre 1946.
Dal 1997 il sardo è lingua ufficiale della Sardegna, in regime di coufficialità con l’italiano.
Fonte: Wikipedia – link al testo integrale
In Sardegna lingua e territorio non coincidono: oltre a sa limba propriamente detta sono presenti altre varietà e parlate di origine alloglotta quali il catalano di Alghero, il gallurese e il sassarese (che sono considerate varietà-ponte con il corso) e il tabarchino, dialetto di origine genovese parlato a Carloforte dai discendenti di coloni liguri provenienti dall’isola di Tabarca (Tunisia).
All’interno della lingua sarda si distinguono numerose varianti e pronunce sulle quali i linguisti e gli storici da tempo cercano di fare ordine. L’orientamento prevalente dei linguisti è quello di individuare due macroaree di dialetti, una centro-settentrionale (o logudorese) e l’altra meridionale (o campidanese) che si suddividono a loro volta in diverse aree sottostanti (come quella barbaricina e quella “di confine” arborense). In realtà, ogni paese parla la sua variante locale.
Qualche anno fa la Giunta della Regione Autonoma della Sardegna ha costituito una Commissione di esperti con l’incarico di attuare un’indagine conoscitiva sullo stato della lingua sarda e la formulazione di uno standard linguistico: sa limba sarda comuna.
Dal 18 aprile 2006, l’Amministrazione isolana ha, dunque, una propria lingua sarda ufficiale. Si tratta di una varietà parlata nelle aree centrali, con aperture al logudorese e al campidanese, che è usata dalla Regione in alcuni suoi atti. Inoltre, chiunque può scrivere all’Amministrazione nella propria varietà.
Fonte: SardegnaCultura – link al testo integrale
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